Ma il cervello umano è davvero multitasking? Spoiler alert: NO! 

Ma il cervello umano è davvero multitasking? Spoiler alert: NO! 

Ma il cervello umano è davvero multitasking?

Partiamo dalla fine: no, il cervello umano non è multitasking. La Scienza ci spiega come il cervello umano sviluppatosi lentamente in circa un paio di centinaia di migliaia di anni, sia progettato dalla natura per focalizzarsi e fare bene una singola azione alla volta. Pensiamo alla vita nei nostri antenati cacciatori-raccoglitori: si occupavano di azioni semplici, quasi mai multiple. Me li immagino spesso fermi davanti al fuoco. Senza particolari stimoli, ad annoiarsi con l’attenzione verso piccole cose o verso l’esterno al massimo per evitare prede feroci, ma nulla di più di questo. Con il meccanismo attacco-fuga che si attiva solo quando serve, non costantemente come oggi (anche se in maniera più subdola e impercettibile). Se cacciavano cacciavano, se mangiavano mangiavano, se raccoglievano raccoglievano, se parlavano davanti al fuoco facevano solo quello. Il cervello umano è quindi storicamente ottimizzato per fare bene un’azione alla volta. 

Il primo incremento della stimolazione cerebrale

E banalmente gli stessi contadini ed artigiani di epoca pre-industriale avevano vite sicuramente più complesse ed articolate, ma comunque assai lente, a contatto con i tempi e stimoli della natura (che sono anch’essi lenti), non assediati da stimoli di ogni sorta. Se guardiamo agli step storici di aumento degli stimoli ambientali/mentali per l’essere umano, con la vita di fabbrica ed ufficio sicuramente c’è stato un incremento molto spesso alienante della stimolazione cerebrale, ma eravamo ancora in limiti accettabili e “coerenti” con i millenni precedenti. 

Gli anni 60

La grande svolta è avvenuta con il boom economico degli anni ‘60, in cui è letteralmente iniziato il martellamento mediatico e pubblicitario da parte di media ed aziende, che ha stravolto il cervello umano. Gli stili di vita sono cambiati, c’è stato un aumento esponenziale di oggetti ed attività da fare, dati, impegni, scadenze. Con relativa perdita della vita di comunità a favore di famiglie individuali o mononucleari, con relativo aumento dello stress e dell’approccio multitasking nel fare le cose. 

Social app e dispositivi

La sciabolata definitiva per il nostro povero cervello è arrivata verso l’inizio degli anni ‘10, con l’arrivo di social, app e dispositivi digitali come smartphone e tablet. Tutti strumenti utilissimi e preziosi, con un sacco di vantaggi e lati positivi, ma i cui lati oscuri non sono mai stati studiati, raccontati e diffusi alla popolazione, se non negli ultimi anni. L’ultimo 20ennio per la nostra specie ha comportato un aumento esponenziale della stimolazione cerebrale e del multitasking, al punto che non sappiamo più stare 5 minuti in attesa al supermercato evitando di guardare lo smartphone.

 Ma il cervello umano è davvero multitasking?

Ogni momento di nulla, silenzio o noia, viene rigettato dal nostro cervello stressato che innaturalmente richiede stimoli e richiede di stare in multitasking. La parte organica e neurale del nostro cervello, sviluppatasi in millenni, non è adatta al multitasking. Perciò per ovviare al problema si crea un aumento di cortisolo (ormone dello stress), un aumento di ansia, uno stare costantemente in modalità attacco-fuga in versione soft, una diminuzione della memoria e in generale delle performance (facciamo tante cose contemporaneamente e non sempre fatte bene).

Il cervello umano in numeri

Semplificando e solo per darci un’idea quantitativa considerate questo schema ipotetico: stabiliamo che per 200.000 anni il cervello umano abbia avuto stimoli quantificabili con un 1%. Per tre secoli in epoca industriale la percentuale è salita diciamo al 5%. Nell’epoca del boom economico possiamo dire che sia salita al 15 – 20%; oggi nell’epoca dei social, app, dispositivi, IA, notifiche e visori, a che percentuale potremmo dire di essere arrivati? Decidetelo voi nei commenti, vi leggiamo volentieri.

Digital Detox

Al giorno d’oggi l’intera società è  in modalità multitasking. Per questo nei nostri percorsi di Digital Detox individuali e soprattutto aziendali, abbiamo concretizzato una formazione sia teorica che pratica. Il lavoro è incentrato sul funzionamento del cervello, della comunicazione e dei rapporti umani rispetto ai dispositivi digitali/app. Inoltre consegneremo ai Team che lavoreranno con noi un protocollo co-costruito di digital detox interno. Lo scopo è di ottimizzare l’utilizzo dei singoli dispositivi e software aziendali, evitando stress e dispersioni di informazioni. L’idea di fondo è quella di tornare ad essere noi ad usare questi strumenti, anziché esserne usati. 

Per maggiori info sul percorso contattaci direttamente al 3404190915 oppure scrivici una mail a: factory@traindevie.it

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